LA STORIA

Messina venne fondata dai Greci (coloni Calcidesi provenienti dall'Isola di Eubea) intorno al 756 a.C., con il nome di Zancle. I Romani la conquistarono nel 264 a.C. e dopo la caduta dell'impero romano fu prima in possesso dei Bizantini e quindi degli Arabi. Nel 1060 venne conquistata dai Normanni.

Sotto i domini svevo angioino aragonese, Messina raggiunse grande prosperità, divenendo capitale del Regno di Sicilia assieme a Palermo (il Regno di Sicilia comprese per lunghi periodi anche tutta l'Italia meridionale) e, grazie al suo porto, uno tra i primissimi centri commerciali e tra le più grandi, fiorenti ed importanti città del mar Mediterraneo. Fu, per lunghi secoli, la città siciliana più ricca, seconda nel Mezzogiorno d'Italia solo a Napoli.

Nel 1674 si ribellò alla Spagna e ne subì successivamente la repressione. Fu toccata da un grave terremoto nel 1783. Entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la spedizione dei Mille garibaldina del 1860. Nel 1908 subì le distruzioni di un altro terribile terremoto e ancora dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una pagina significativa dell'amicizia fra la nostra città ed il popolo russo и legata ad una vicenda tragica del nostro secolo: il terremoto del 1908, che ancor oggi costituisce la ferita piщ profonda della nostra Storia. Di quegli eventi tragici, va ricordato che i primi soccorritori giunti a Messina furono proprio i marinai della flotta imperiale russa, che si trovava nel porto di Augusta per delle esercitazioni. Appresa la notizia della terribile sciagura che aveva colpito la nostra città, l'Ammiraglio Livtinov salpò nella nottata del 28/12/1908 ed arrivò a Messina la mattina del 29/12/1908. Lo spettacolo della città distrutta era sconvolgente: evitando relitti e detriti galleggianti, la flotta composta dalle due corazzate Slava e Cesarevic e dall'incrociatore Makarov (in seguito sarebbe giunto anche un altro incrociatore, il Bogatyr) riuscì ad attraccare nel porto, dove giа si era formata una folla di superstiti in cerca di aiuto. Le case erano interamente rase al suolo, ed anche dietro le facciate di qualche palazzo ancora in piedi, si trovavano solo macerie, mentre gli incendi divampavano un po' ovunque. Nella stessa giornata arrivò anche la flotta britannica, che coordinò con i russi la propria opera di soccorso. La situazione era veramente terribile, se si pensa che Messina prima del terremoto aveva 150.000 abitanti e, seppure le cifre ufficiali hanno accertato 60.000 decessi, c'è chi ha calcolato che vi furono fino a 100.000 vittime!

Appena sbarcati, i russi dovettero fronteggiare l'emergenza: i superstiti, che erano stati sorpresi dalle scosse nel sonno, avevano bisogno di vestiti e di cibo, mentre ai feriti erano necessarie cure e medicinali, ma la prima esigenza era scavare sotto le macerie per trovare persone ancora in vita! I russi si adoperarono con grande eroismo in quest'opera di salvataggio, scavando anche con le sole mani sotto le macerie, incuranti della fatica e del pericolo che le continue scosse di assestamento minacciavano alla loro stessa vita. Soltanto nel primo giorno salvarono un centinaio di persone e trasportarono circa 500 feriti sulle navi. Secondo quanto recentemente dichiarato dal sismologo russo Andrej Niconov, l'eroismo dei marinai russi fu sottolineato da tutti i giornali europei (con eccezione forse di quelli tedeschi), all'indomani di un terremoto che aveva raggiunto il 10° grado e che trovava un solo precedente nella Storia europea nel terremoto di Lisbona del 1755.

Nei vari giorni che seguirono, i russi da soli salvarono dalle macerie circa 800 persone e, fin dal primo giorno, trasportarono i feriti negli ospedali facendo la spola con le città di Palermo, Siracusa e Napoli, prestando soccorso a piщ di 2.500 vittime del disastro. Oltre alle operazioni di soccorso, dovette essere fronteggiato anche il turpe fenomeno dello sciacallaggio: infatti sia le autorità cittadine che la maggior parte delle forze dell'ordine erano scomparse, vittime del terremoto, e i soccorritori dovettero svolgere anche azioni di polizia. Man mano che i giorni passavano, giungevano gli interventi delle altre città italiane e delle flotte internazionali: poiché i primi soccorsi giunsero dal mare, vanno ricordati i marinai delle navi inglesi, francesi ed americane che si prodigarono nelle operazioni di salvataggio, ma un merito tutto particolare fu riconosciuto all'abnegazione ed all'eroico sacrificio dei marinai russi, tant'è che, giа nel primo consiglio comunale dopo il terremoto, i Messinesi deliberarono di erigere un monumento a quei primi salvatori. La solidarietà con Messina andò oltre il primo e immediato soccorso: fu costituito un comitato Pietroburgo - Messina che inviò generi di prima necessitaа e raccolse fondi per la ricostruzione, lo stesso Zar dono 50.000 franchi. Anche lo scrittore M. Gorkij volle contribuire , scrivendo un libro sul terremoto, i cui proventi furono donati alla città.

Il ricordo dell'aiuto ricevuto restò vivo nella nostra città dopo la Rivoluzione d'Ottobre, il comandante Ponomarev dell'incrociatore Makarof, divenuto Ammiraglio, dovette fuggire dalla Russia bolscevica e giunse a Messina nel 1918, privo di mezzi di sostentamento ed in città fu subito organizzata una raccolta di fondi per aiutarlo tramite il giornale "La Gazzetta di Messina e delle Calabrie". Ed ancora nel 1920 il Principe russo Felix Iucunov, che organizzava aiuti nel Sud dell'Italia ai profughi dalla Russia sovietica, intrattenne stretti rapporti con molti messinesi. In tempi piщ recenti, nel 1978, a 70 anni dal terremoto, l'Amministrazione Comunale ha apposto nella facciata del Palazzo Municipale una lapide che ricorda le gesta eroiche dei primi soccorritori della nostra città nel 1908. Nello stesso anno in Russia venne emesso un francobollo commemorativo degli eventi del 1908. Così oggi, ripensando a quegli accadimenti lontani, possiamo immaginare che, se ancor adesso a Messina c'è chi guarda con attenzione e simpatia alla Russia, alla sua Storia ed alla sua Cultura, forse è proprio in quegli eventi del 1908 che possiamo trovare la radice di questo particolare legame.

Simboli

Lo stemma ed il gonfalone della città di Messina hanno conformazione indicata nel decreto di riconoscimento del 1º maggio 1942 ed adeguato al successivo D.L. 26 ottobre 1944 № 313. Lo stemma della città di Messina è araldicamente così descritto: « Scudo a testa di cavallo, di rosso alla croce d’oro, circondato da due tralci di vite al naturale fruttati d’oro, timbrato dalla corona di città ».

Antichi nomi della città

·  Dankle/Zankle (termine siculo per "falce", ad indicare la singolare forma del porto naturale), età pre-greca e greca

·  Messene(età greca (in seguito all'insediamento di profughi provenienti dalla Messenia agli inizi del V secolo a.C.)

·  Messana, età romana

·  Messina, dall'età bizantina ad oggi

·  Massinah, durante la dominazione araba in Sicilia